a cura di Padre Giuseppe Sinopoli |
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IL VENERABILE PADRE ANTONIO DA OLIVADI
SALUTO DEL SINDACO VITTORIO LUPISin occasione della presentazione del libro di Padre Giuseppe Sinopoli “Il Venerabile Padre Antonio da Olivadi”
E’ per me oggi un grandissimo privilegio e motivo di sincera soddisfazione e di orgoglio – anche se mi rendo conto che tutto quello che riguarda il nostro Venerabile Padre Antonio va oltre il mio personale orgoglio di Olivadese – dare inizio a questa cerimonia di importanza storica, relativa alla presentazione del libro “Il Venerabile Padre Antonio da Olivadi” in cui vengono per la prima volta pubblicati integralmente l'Autobiografia e alcuni documenti olografi. A me il compito di porgere a tutti voi presenti, a nome mio personale, dell’Amministrazione Comunale e dell’intera collettività Olivadese - che ho il piacere e l’onore di rappresentare – i saluti più cordiali e gioiosi, accompagnati dai sentimenti più grati e riconoscenti a quanti si sono adoperati e si adopereranno per far conoscere il Servo di Dio.
Inizio a fare ciò, da Mons. Raffaele Facciolo, Provicario Generale di Sua Eccellenza l’Arcivescovo Mons. Antonio Cantisani, Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, ringraziandolo per aver in poco meno di una settimana - nonostante i suoi innumerevoli servizi, tra i quali quello prestigioso di Presidente del Tribunale Ecclesiastico Regionale - esaminato il libro per l’imprimatur e per aver profuso grande impegno in occasione del ritrovamento delle Reliquie del Venerabile perché tale evento passasse alla storia e per essersi prodigato con ispirata intelligenza e promozione anche in seguito perchè il popolo di Dio conoscesse sempre più questo grande uomo di fede e si creassero le condizioni necessarie che consentirebbero di riaprire il processo di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio inspiegabilmente interrotto nel 1761.
A Don Bernardino Mungelluzzo, animatore anche della Chiesa di Capo Colonna, nella quale è custodita una delle tante Croci che il nostro Padre Antonio ha piantato durante le sue Missioni. E’ nostra intenzione presentare al nuovo Arcivescovo di Crotone-Santa Severina l’istanza acciocché ci conceda il dono di venerare ed ammirare qui in Olivadi, anche per una giornata, questa meravigliosa Croce, che l’autore ha chiesto ed ottenuto il permesso di fotografare e pubblicarla nel libro (pagine 109-110).
Un grazie grato e riconoscente va all’Onorevole Professore Guido Rhodio - Presidente dell’Istituto di Studi su Cassiodoro e sul Medio Evo - per il prezioso e illuminante contributo che ha fornito e continua a fornire, con passione e competenza, alla conoscenza dei fatti e testimonianze relativi al Venerabile, per la presentazione del libro e per quello che ci comunicherà oggi. Il Professore Rhodio da anni sta effettuando ricerche e studi sulla vita e le opere del Venerabile e sul suo Processo di beatificazione e canonizzazione, pubblicandoli nella nota rivista «Vivarium Scyllacense», da lui sapientemente diretta, e in appositi opuscoli monografici. Credo di non esagerare nell’affermare che il Professore Guido Rhodio sia attualmente uno dei maggiori conoscitori del Venerabile e degli atti che lo riguardano, quindi una voce autorevole e, pertanto, credibile. Ed è per noi motivo di grande soddisfazione e speranza sapere che un personaggio di tale portata condivide il nostro sogno, che è quello di rivedere il popolo ritornare alla venerazione del Servo di Dio e in tal modo offrire alla Chiesa l’opportunità di riaprire il processo di Beatificazione e di Canonizzazione.
Un grazie e un saluto particolare lo rivolgo al Professore Saverio Di Bella, Ordinario di Storia Moderna all’Università di Messina, per aver voluto essere qui con noi, oggi. Non è la prima volta che il Professor Di Bella viene ad Olivadi: è già stato con noi in occasione del Convegno di studi sul Venerabile Padre Andonio e sul Padre Ludovico Gemelli, anch’esso di Olivadi e personaggio di spicco nel mondo delle scienze teologiche e filosofico-letterarie.
Ringrazio l’Onorevole Pino Soriero, che, nonostante i numerosi impegni, ha fatto di tutto per essere qui con noi. Egli è sempre presente quando si tratta di solidarizzare con atti che promuovono la nostra specifica storia socio-culturale e religiosa.
Un saluto fraterno ed affettuoso lo rivolgo ai signori Sindaci dei Comuni di: Argusto, Cardinale, Gagliato, Cenadi, Centrache, Chiaravalle Centrale, Palermiti, Petrizzi, ecc.
Un saluto francescano di Pace e Bene a Padre Francesco Mazzeo, Ministro Provinciale della Provincia Cappuccina Reginense, per la disponibilità che ha sempre dimostrato e dimostra verso la nostra cittadina; ed ai Padri Cappuccini che ci onorano con la loro presenza discreta ma efficace: Padre Eugenio Barbieri, Vicario della Fraternità, che recentemente ha pubblicato un bellissimo libro, che sta registrando un notevole successo; esso ha come titolo: “E’ la Pasqua del Signore!”; Padre Bernardino Gualtieri, Vicario Provinciale, il quale sta anch’esso lavorando ad un libro sulla dimensione religiosa di Davoli, suo paese natale; Fra Paolo Donato, che è addetto ai servizi della casa, specie della cucina del Convento, dove io stesso ho desinato piacevolmente parecchie volte.
Un sentito grazie anche ai signori giornalisti, sia della Tv che della carta stampata.
Cosa dire di Padre Giuseppe Sinopoli, che è l’autore di questo importante e significativo lavoro, sia sotto l’aspetto storico-scientifico che religioso, e che lascia alla nostra comunità, alla Diocesi e non solo?
Io credo di non aver le parole adatte per gratificarlo, onorarlo e ringraziarlo per quello che ha realizzato. Lo farà, credo, il Signore per tutti i sacrifici che ha sopportato, lavorando fino a 14-15 ore al giorno sul computer ed ininterrottamente per quasi due mesi, e alcune settimane anche in condizioni di salute non perfetta e con un grosso problema familiare.
Qualche volta, davanti alle numerose e spesso impreviste difficoltà - non ultime quelle relative alla ricerca di alcuni importanti reperti, tra i quali è da segnalare in modo particolare quello della Croce del Venerabile (datato 1701), che lui stesso ha poi felicemente impressionato su pellicola al fine di renderlo disponibile all’occhio dello storico-artistico e del devoto; e alla pulitura dell’Autobiografia del Venerabile, un’operazione, quest’ultima, credetemi, stressante – lo coglievo scoraggiato, ma subito dopo si riprendeva con maggior vigore, entusiasmo e fiducia, come se ci fosse qualcuno che lo sorreggeva. Io gli dicevo scherzando: «C’è Padre Antonio che vi dà forza». «Vittorio - mi rispondeva con un sorriso - stiamo facendo una cosa importante»; ed io non stavo nella pelle dalla gioia.
E man mano l’opera andava avanti, mi rendevo conto sempre più che stavamo contribuendo, come Amministrazione Comunale, a consegnare alla storia un’opera importantissima. Ero quindi contento ed orgoglioso, sia come cittadino Olivadese che come amministratore. E quando finalmente abbiamo portato alla tipografia Femìa di Gioiosa Marina la bozza, ho visto una gioia e una luminosità sul volto del Padre Giuseppe difficile a descrivere. Raggiante mi ha sussurrato: «Finalmente abbiamo finito!».
Ma non era così. Infatti in tipografia siamo ritornati altre quattro o cinque volte per rendersi conto di persona circa l’andamento dei lavori.
Questa pubblicazione era da parecchio tempo nei nostri pensieri e nella programmazione comunale, per cui ogni anno nel bilancio di previsione è stato predisposto un capitolo di spesa specifico, che puntualmente veniva stornato perché non impegnato.
Inizialmente ci eravamo rivolti al Padre Silvestro Morabito, Guardiano del convento di Chiaravalle nel triennio 1994-1997, caldeggiando la proposta più volte. Con la nomina del nuovo Guardiano nella persona del Padre Giuseppe Sinopoli, abbiamo rinnovato l’invito. E grazie al Signore ed al Venerabile Padre Antonio, i quali hanno sicuramente elargito lumi e forza al Padre Giuseppe Sinopoli, si è potuto concretizzare l’idea grandiosa di riportare alla ribalta il nostro illustre concittadino, mostrandoci, fra l’altro, anche un meraviglioso monumento che la comunità ecclesiale di Foggia ha voluto erigere in sua perpetua memoria nello splendido complesso monumentale della Chiesa delle Croci, da lui fondata intorno al 1969 come frutto della missione al popolo celebrata in quell’anno.
Ed allora: grazie di nuovo, Padre Giuseppe, a nome mio, dell’Amministrazione Comunale e di tutto il popolo di Olivadi. Le saremo grati per sempre per aver lasciato alla mia ed alle generazioni future questo storico e significativo lavoro, che ha lo scopo, come andiamo dicendo da parecchio tempo, di far conoscere ai giovani ed ai meno giovani, agli studiosi, agli uomini di cultura, ma soprattutto ai cristiani, questo grande uomo di Dio, con il suo amore infinito verso la Passione di Gesù Cristo e la Vergine Addolorata, che il Venerabile ha voluto offrire come oggetto di meditazione in due pregevoli scritti, molte volte ristampati, a conferma dell’alto gradimento popolare.
E noi vorremmo davvero conoscerlo di più e meglio, non certamente per inutile orgoglio o addirittura per metterci in mostra o per chissà quali motivi segreti o secondi fini, ma solo ed unicamente per ragioni e motivazioni assai più profonde e vere, di quelle cioè che risiedono nell’essenza stessa del nostro essere cristiani.
Padre Antonio ha predicato con grande fervore, sapienza, amore e zelo apostolico in tutta l’Italia Meridionale la Passione di Cristo Gesù e la Passione della Vergine Maria, evangelizzando enormi masse di popolo, esaltando, nel contempo, la predicazione apostolica propria dei Cappuccini.
Vogliamo, quindi, riprendere la memoria storica dei nostri Fratelli Cappuccini e con essa le risorse spirituali.
D’altronde, miei cari concittadini, come si fa a non essere orgogliosi di questo lembo di terra, appellato dal Padre Silvestro Morabito “Cittadina Francescana” per aver dato i natali, oltre al Venerabile, a 25 Frati Cappuccini, di cui ben 5 divenuti poi Ministri Provinciali: un vero record!
Concludendo, vogliamo auspicare che, con l’aiuto di Sua Eccellenza l’Arcivescovo, di Mons. Raffaele Facciolo, dell’on. Guido Rhodio, di Padre Giuseppe e dei suoi Confratelli, si riprenda questo filone spirituale consapevoli che esso ci sarà di ispirazione e di accompagnamento nella progettazione e nella realizzazione del nostro futuro.
E’ con questa speranza, miei concittadini e convenuti, e con la certezza che noi tutti riscopriremo la ricchezza dello spirito francescano e dell’amore di Dio e del prossimo, veramente e non a parole, che ringrazio nuovamente tutti per la presenza e per la gioia che qui oggi si respira.
Olivadi, 9 maggio 1999.
Vittorio Lupis Sindaco
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