a cura di Padre Giuseppe Sinopoli

 

 

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                         RIAPERTURA DELLA CHIESA DEI CAPPUCCINI
                                                 AL CULTO DEI FEDELI

                                              26 novembre 2000 - Ore 10,30


Eccellenza Reverendissima, fratello Vicario Generale, fratello Ministro Provinciale, Autorità civili e militari, confratelli nel Sacerdozio, sorelle e fratelli tutti: Pace e Bene!

E’ con immensa gioia e commozione che vi saluto e vi ringrazio per il dono della vostra presenza in questo giorno così importante e significativo per la Chiesa di Dio che è in Chiaravalle Centrale e per l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini; un giorno questo che la storia certamente scriverà a caratteri indelebili sulle pagine del libro dei ricordi più belli ed esaltanti.

Sono trascorsi esattamente 10 mesi e 24 giorni da quando una violenta e devastante tempesta di vento ed acqua ha compromesso seriamente il tetto di questo Tempio di Dio tanto da indurre le Autorità competenti a dichiararne l’inagibilità e, conseguentemente, decretarne la chiusura al culto. Tale ingiunzione, pur necessaria, ha generato in noi frati e nel popolo di Dio enorme sofferenza e acuto disagio e per l’atto in sé e perché tale atto veniva a concretizzarsi proprio alle prime luci dell’alba dell’anno giubilare.

Indubbiamente il tetto della Chiesa mostrava da tempo qualche segno poco rassicurante. Non Le nascondo, Eccellenza Reverendissima, che il cuore entrava subito in fibrillazione ogni qualvolta fratello vento, robustoso et forte, veniva a farci visita e s’attardava dalle nostre parti, suscitando in noi il timore che da un momento all’altro si portasse vie le lastre di eternit.

Non disponendo di risorse economiche, noi frati non sapevamo come fare per intervenire e risolvere il problema nel modo più idoneo. Ed allora abbiamo pensato di parlarne al Sindaco, il quale, in verità, fin dal primo incontro si è mostrato attento e disponibile alla nostra richiesta; una richiesta verbale che il Primo Cittadino ha poi fatto sua, portandola, prima, in Giunta e, quindi, in Consiglio Comunale. E ottenuta l’approvazione unanime del Consiglio Comunale, il 15 giugno del 1998, il Sindaco ha voluto, di persona, portarci la copia della Delibera relativa alla concessione del contributo di lire 300.000.000 per il rifacimento del tetto della Chiesa. Un gesto questo che ci ha profondamente commosso e rasserenati, in quanto esso costituisce un dono di straordinario amore che il Sindaco con la sua Giunta e l’intero Consiglio d’Amministrazione hanno voluto fare, anche a nome dei cittadini chiaravallesi, verso questo Tempio di Dio con immenso cuore e gioia. Ed io, in qualità di Guardiano e Rettore della Chiesa, con altrettanto cuore e gioia, colmo di gratitudine, dico a loro le parole di ringraziamento che ci hanno insegnato i nostri Padri educatori nello spirito di San Francesco d’Assisi: «Sia per amore di Dio! Grazie, immensamente grazie, con tutto il cuore, da parte di tutti noi Frati, di ieri, di oggi e di domani, a Lei, signor Sindaco, alla Giunta, al Consiglio Comunale e a tutti i fratelli e le sorelle di Chiaravalle Centrale, qui residenti e sparsi nel mondo. Grazie».

Emessa la Delibera ed assolte le formalità di rito per la concessione del mutuo e l’aggiudicazione dell’appalto dei lavori, non rimaneva che attendere la buona stagione per dare il via alla realizzazione della parte di progetto in questione, elaborato dall’architetto Antonio Cordò.

Nel frattempo, nella nostra Chiesa, si è continuato a celebrare i misteri di Dio ed a condividere con tanti fratelli e sorelle momenti di catechesi, di formazione permanente e di orazione.

Ma negli ultimi giorni del mese di Dicembre del 1999, e cioè dalla notte del 24 alla notte del 28, si è scatenato un violentissimo uragano di acqua e vento che ha quasi divelto la struttura lignea ed è stato solo all’ispirato e provvidenziale intervento della Ditta Scolieri - impegnata, proprio in quel periodo, in lavori di restauro alla nostra casa conventuale - se i danni non hanno avuto sbocchi davvero catastrofici. Infatti, il traballamento del tetto ha ulteriormente dilatato alcune lesioni della volta appena accennate, provocando la caduta di un piccolo rosone durante la celebrazione della Messa conventuale. Ed anche in questa circostanza il Signore ha mostrato tutta la sua bontà misericordiosa se non si sono registrati spiacevoli episodi.

I lavori di ristrutturazione del tetto li ha eseguiti a regola d’arte la Ditta Umberto Marra di Cardinale e seguiti puntualmente e con cura dal Sindaco. Sono stati mesi di amorevole e paziente dedizione da parte di tutti i componenti la squadra, guidati magistralmente dallo stesso geometra Marra e dall’architetto Cordò e dai sapienti suggerimenti tecnico-scientifici offerti, nel corso dei vari sopralluoghi, dal geometra Giancarlo Del Sole, della Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici della Calabria. In uno di questi sopralluoghi, ed esattamente in quello del 22 luglio 2000, il Del Sole ha pure prescritto il rifacimento dell’impianto di illuminazione della Chiesa perché non più rispondente alle norme CEE. Disattendere ciò ne avrebbe pregiudicato la riapertura. Senza perdere tempo, ci siamo rivolti all’architetto Vincenzo Cepi per il relativo progetto e contestualmente abbiamo presentato una nuova, insistente istanza al Sindaco Giuseppe Maida perché ci venisse ancora in aiuto. Ed anche questa volta l’Amministrazione Comunale ci ha assicurato un contributo di 40.000.000 come «compartecipazione alle spese da sostenere per i lavori prescritti».

Intanto, avuto il beneplacito del Ministro Provinciale, padre Bruno Macrì, abbiamo affidato alla Ditta Domenico Rauti la realizzazione di quella sezione in progetto che ci ha consentito oggi di spalancare le porte della Casa di Dio, il cui rinnovato splendore è davanti agli occhi di tutti.

Eccellenza Reverendissima, nutriamo viva e fondata speranza che l’anno giubilare, così ricco di grazia e gioia, abbia contribuito fattivamente a far riscoprire il carisma e il fascino di questo complesso conventuale. Ne sono testimoni i significativi contributi della locale Amministrazione Comunale per il recupero, sia pure parziale, della Chiesa; l’imminente creazione di un sito internet sul complesso conventuale; il riordino e l’informatizzazione della Biblioteca, che verrà, non appena possibile, aperta al pubblico; la realizzazione, speriamo in tempi brevi, di una sala video-conferenza; i reperti dei cittadini chiaravallesi e di quelli dei paesi vicini per l’allestimento, sempre nei locali conventuali, del museo etno-demologico; e i generosi propositi dei Sindaci di Argusto, Gagliato, Petrizzi, Olivadi, San Vito sullo Jonio e Chiaravalle Centrale emersi nella riunione tenuta nei locali della nostra Biblioteca l’11 novembre scorso.

Il tutto è stato brillantemente riproposto nei vari montaggi filmati e messo puntualmente in onda da Telejonio, a cui va la nostra più cordiale e francescana riconoscenza, perché la popolazione del comprensorio, e non solo, venisse informata a dovere.

Riconoscenza cordiale e francescana che, in questa solenne ricorrenza, ci è gradito manifestare con immensa gratitudine anche al carissimo amico, e mio paesano, Vincenzo Fossella, il quale, in varie occasioni, ha contribuito a far riscoprire attraverso le immagini fotografiche, realizzate con raro senso artistico, la bellezza monumentale della nostra casa ed il servizio ministeriale dei frati, offrendo tutto e sempre in dono di venerazione e di fraterna amicizia.

E’ vero: siamo appena agli inizi, ma la passione, lo spirito di solidarietà e il desiderio di ridare a questo luogo francescano il ruolo e l’immagine che gli competono sono un tangibile segno di come l’intero popolo del comprensorio vuole riappropriarsene e percepirlo quale punto di riferimento spirituale e culturale nel cammino feriale della sua e della nostra storia.

Grazie!

                                                                                                                                Padre Giuseppe Sinopoli